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Una piccola riflessione sulla Giornata Internazionale della Lingua Madre

Cos’è e quando nasce?

La Giornata Internazionale della Lingua Madre venne istituita nel 1999 dall’Unesco. La data scelta, 21 febbraio, non è casuale: il 21 febbraio del 1952 si registrò l’uccisione di alcuni studenti dell’Università di Dacca da parte della polizia pakistana poiché rivendicavano il bengalese come lingua ufficiale. Ogni anno, viene celebrata per promuovere il poliglottismo e tutto ciò che ne concerne.

Cosa si intende per lingua?

Per “lingua”, in ambito non anatomico, intendiamo un sistema comunicativo fatto di suoni, utilizzato dagli esseri umani per comunicare. La scrittura è l’insieme di segni grafici che permette di riprodurre un linguaggio, dato che non tutte le lingue (come i dialetti) hanno una forma scritta.

Importanza della Giornata Mondiale della Lingua Madre

Al giorno d’oggi, in un mondo interconnesso, è importante conoscere più lingue. Ciò però non toglie quanto sia fondamentale mantenere vivo l’interesse per la propria e tenere conto delle differenze tra la nostra lingua madre e le altre.                                                                                                                                                                               In un articolo del 17 febbraio c.a., Save the Children propone numerosi spunti per rendere possibile una maggiore inclusività nelle scuole. Infatti, non dobbiamo mai escludere la presenza di tanti bambini stranieri, svantaggiati dal fatto che l’italiano non è la loro lingua madre.

Cosa fare? Tra i tanti spunti offerti, vengono proposti degli spazi in cui gli studenti stranieri possano affiggere frasi, canzoni e tanto altro nella loro lingua di origine, dando così vita ad un interscambio linguistico.

È importante, inoltre, che le scuole offrano dei corsi di lingua italiana per questi studenti con lo scopo di migliorarne le conoscenze per rendere più semplici non solo le mansioni scolastiche, ma anche i rapporti sociali tra gli studenti stessi. È anche utile riuscire a instillare in essi la consapevolezza che la cultura e la lingua di origine non rappresentano altro che un’importante e preziosa risorsa del proprio bagaglio culturale.

Cancellare la propria identità culturale sopprimendo l’uso della propria lingua madre è un grave errore; è necessario costituire un equilibrio.

La lingua come espressione di sé e diritto

L’uomo, in quanto “animale sociale”, utilizza la lingua come uno tra i mezzi di espressione a sua disposizione.        La negazione dell’utilizzo della lingua madre è una grave forma di discriminazione che genera conflitti a livello sociale. La lingua madre e la lingua del paese in cui si vive (nel caso di migrazione) devono coesistere in un sistema basato sui principi di parità, non di prevaricazione dell’uno sull’altro.  L’integrazione, l’inclusività, l’empatia, tutto ciò che permette all’altro di essere compreso e integrato nel tessuto di una comunità, genera ricchezza, e permette all’individuo di svilupparsi secondo una prospettiva di benessere.

La lingua madre potrebbe essere anche considerata l’espressione della nostra stessa identità: è la lingua delle nostre prime parole e del nostro vissuto personale, ci racconta di chi siamo e da dove veniamo.

Ancora oggi ci ritroviamo in un mondo troppo frammentato che non riconosce alcuni idiomi come lingue ufficiali. È ad esempio, il caso dei curdi, un popolo oggi disseminato tra le regioni mediorientali di Siria, Iraq, Iran e Turchia.

In una società globale che continua a fare passi avanti verso il progresso tecnologico, medico o di qualsiasi altra forma, riscontriamo ancora battaglie per il riconoscimento di una lingua. Proprio per questo, a prescindere da qualsiasi porzione del mondo noi veniamo e dalla sua densità abitativa, la possibilità di parlare la propria lingua madre e il riconoscimento di questa  da parte di ogni forma di governo e istituzione dovrebbero essere un diritto inalienabile del quale non si dovrebbe più discutere.

Il Comitato Mentorship “Università degli Studi di Napoli L’Orientale”

Giulia Messina
Maria Roberta Donnarumma
Federica La Fata
Davide Moschella

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